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COMUNICATO STAMPA 30/11/2009 IN MERITO ALLA PROPOSTA DI AUMENTO DEL CONTRIBUTO UNIFICATO PER L’ISCRIZIONE A RUOLO DELLE CAUSE

IL GOVERNO ASSUMA L’IMPEGNO DI FAR FUNZIONARE IN TEMPI RAGIONEVOLI LA GIUSTIZIA CIVILE ANZICHE’ AGGRAVARNE I COSTI PER I CITTADINI

        
    Secondo quanto riferito dai mass-media, il Governo ha presentato in Commissione Bilancio alcuni emendamenti alla Legge Finanziaria in corso di approvazione.

        Fra questi emendamenti sarebbe stato inserito l’aumento del c.d. “contributo unificato” che ciascun cittadino, società od ente è tenuto a pagare per poter iniziare un procedimento civile o amministrativo avanti all’Autorità Giudiziaria.

        L’Unione Nazionale delle Camere Civili esprime la propria contrarietà in proposito a tale emendamento.

        Come noto l’art. 24, comma I°, della Costituzione stabilisce che: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi”.

        Ora, proprio mentre lo Stato riconosce espressamente di non essere in grado di assicurare la celebrazione dei processi civili ed amministrativi entro il ragionevole termine previsto dall’art. 111 della Costituzione e dall’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, lo Stato, a fronte del proprio inadempimento ad uno dei propri doveri essenziali e fondamentali, anziché cercare di risolvere le cause del malfunzionamento della Giustizia, cerca di allontanare ulteriormente il cittadino dalla giurisdizione, aggravando i già pesantissimi balzelli che lo stesso deve corrispondere anticipatamente per un servizio che dichiaratamente non funziona.

        L’Unione Nazionale delle Camere Civili

chiede

quindi che l’emendamento sia immediatamente ritirato.