Parma, 5 novembre 2009
A tutti i Presidenti delle Camere Civili
aderenti all’U.N.C.C.
Loro indirizzi
LETTERA CIRCOLARE N.4/2009 AI PRESIDENTI
Caro Presidente,
come certamente saprai, in attuazione della delega prevista dall’art. 60, della legge 19/6/2009 n.69, lo scorso 28 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il D. Lgs. in materia di mediazione, che, ove Tu non avessi avuto ancora occasione di esaminarlo, Ti allego in copia alla presente.
Con il suddetto decreto viene introdotto l’obbligo, a pena di improcedibilità della domanda giudiziale, del preventivo esperimento del procedimento di mediazione, per tutta una serie di controversie veramente ampia ed eterogenea: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazioni, comodato, affitto di azienda, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari.
Tale provvedimento legislativo è stato presentato dal Ministero della Giustizia come un nuovo “pilastro” per la riforma della giustizia civile, affermando che, insieme alla semplificazione dei riti, la mediazione dovrà servire a guarire la giustizia dal male che più l’affligge e cioè la lentezza.
In realtà tale decreto lascia fortemente perplessi non solo perché, forse unico caso al mondo, impone la mediazione come obbligatoria (con ciò snaturandola completamente) ma anche perché da un lato impone gravosi adempimenti per noi avvocati (quali ad esempio quello di informare già “nel primo colloquio” il nostro possibile cliente della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione e tale informazione deve essere fornita per iscritto, pena la nullità del contratto concluso con l’assistito) e soprattutto perchè si tratta di un istituto “brutalmente deflattivo”, nel senso peggiore del termine e cioè di un’imposizione al cittadino di non poter adire direttamente la giustizia, come pure garantisce la Costituzione, senza prima avere esperito il tentativo di mediazione, con la “minaccia” che, se non accetta la proposta avanzata dal mediatore, potrebbe venire condannato alle spese e anche al risarcimento del danno nel successivo giudizio, ove il giudice, nella sua discrezionalità, ritenga di condividere la proposta del mediatore.
D’altra parte, nell’ipotesi in cui la mediazione non riesca, si tradurrà in un ulteriore allungamento dei tempi che il cittadino deve attendere per ottenere giustizia ed in un ulteriore onere economico (solo parzialmente recuperabile con gli incentivi fiscali).
Malgrado, quindi, le molte riserve su tale provvedimento legislativo, non si può però dimenticare che, sebbene lo stesso non sia ancora definitivo, in quanto deve ottenere preventivamente il parere delle apposite commissioni parlamentari, tuttavia sembra pressoché certo che verrà approvato.
D’altra parte il CNF, tramite il suo Presidente, avv. Guido Alpa, si è già espresso in modo tutto sommato favorevole.
Non si può quindi correre il rischio di trovarci, comunque, di fronte ad una procedura obbligatoria, dalla quale noi avvocati civilisti, nel caso di un rifiuto aprioristico, verremmo di fatto ad autoescluderci, con la conseguenza che la stessa verrebbe così riservata ai membri di altri ordini professionali (commercialisti, notai, consulenti del lavoro, etc.) che già si sono espressi favorevolmente e che non aspettano altro che di espandere le loro competenze anche a questo settore del precontenzioso.
La prossima Giunta esecutiva della nostra Unione Nazionale, convocata per i giorni 13 e 14 novembre p.v., che già aveva tale argomento all’ordine del giorno, esaminerà quindi attentamente le problematiche in questione, al fine di individuare una possibile condotta da parte della nostra Associazione e le eventuali iniziative che sia possibile assumere.
Il medesimo argomento sarà poi posto anche all’ordine del giorno del Consiglio dei Presidenti dell’11 dicembre p.v., di cui Ti dovrebbe essere già pervenuta la convocazione.
Saranno comunque fin d’ora graditi eventuali suggerimenti e/o indicazioni che Tu mi voglia far pervenire e che porterò all’attenzione della Giunta.
La questione è infatti di grande importanza, giacchè interferirà notevolmente sullo svolgimento della nostra professione.
Un cordiale saluto
Renzo Menoni
/mm