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SPECIALIZZAZIONI: IL SI' DELL'UNIONE

 

GIUNTA DELL’UNIONE NAZIONALE DELLE CAMERE CIVILI

Delibera 11 giugno 2010

 

La Giunta Esecutiva  dell’Unione Nazionale delle Camere Civili

premesso che:

 

Scopi statutari fondamentali dell’U.N.C.C. sono quelli del rafforzamento nella società della consapevolezza del ruolo del difensore nel processo civile ed in sede stragiudiziale, per la tutela dei diritti dei cittadini ed il rafforzamento del ruolo dell’Avvocatura, nel suo complesso ed in particolare di quella civile, quale garante dell’attuazione dei diritti e quali primo ed insostituibile attore della conoscenza delle legge e della diffusione della cultura della legalità; nonchè, a tal fine, l’aggiornamento e la formazione forense, per la crescita culturale della professione, onde garantire la costante effettività del ruolo dell’avvocato civilista e  accrescerne il prestigio;

- si è concordemente ravvisata la necessità di una urgente riforma forense che, avversando aspetti di categoria, preveda quanto meno tre baluardi indispensabili a porre un freno alla disgregazione della professione legale: un accesso professionale rigoroso e non demagogicamente disciplinato, che costituisca garanzia per i giovani più capaci e meritevoli e non stanza di compensazione della disoccupazione intellettuale; un controllo permanente sulla qualità della preparazione dei legali attraverso verifiche nel tempo; l’introduzione della specializzazione forense, che permetta di affrontare con maggiore e specifica preparazione complesse situazioni giuridiche;

- il progetto di riforma forense approvato dalla Commissione Giustizia del Senato costituiva, in

linea di massima, un ragionevole compromesso fra le varie esigenze, ma a fronte dell’impegno

ragguardevole e condivisibile di parte della maggioranza e di talune componenti dell’opposizione, esso ha scatenato forze interne ed esterne alla politica, ed anche interne alla stessa maggioranza parlamentare, per cercare di rallentarne il cammino e comunque di stravolgerne i contenuti fondamentali. Ciò è avvenuto mediante la prospettazione di motivazioni apparentemente legate a principi “liberali” ma in realtà fondate su concezioni stataliste o demagogiche, secondo le quali l’introduzione di un “libero mercato” (come se non fosse tale quello che vede oggi calcare la scena quasi 250.000 legali, cinque volte di più di quelli francesi!) garantirebbe la qualità; secondo le quali ai giovani dovrebbe essere ulteriormente consentito un accesso assolutamente indiscriminato e privo di connotati selettivi proprio per ciò dequalificato e, quindi privo di concreti e seri sbocchi lavorativi, infine, secondo le quali si vorrebbe, sostanzialmente vanificare la possibilità di ottenere una seria e vera specializzazione;

- l’incapacità della politica non soltanto di assicurare quel celere percorso parlamentare più volte promesso, ma persino di garantire con fermezza il primario obiettivo di recupero della qualità della prestazione professionale rischia di determinare un ulteriore decadimento del ruolo e della funzione dell’avvocato nel processo e di compromettere ancor più la qualità della giurisdizione;

 

Tanto premesso, l’Unione Nazionale delle Camere Civili

protesta

 

per lo stravolgimento delle norme approvate dalla Commissione Giustizia del Senato;

 

sentito il Consiglio dei Presidenti delle Camere Civili

delibera

 

di voler istituire, nel rispetto delle regole del Codice Deontologico le seguenti specializzazioni forensi: Avvocato Specializzato in Diritto Civile - U.N.C.C. e Avvocato Specializzato in Diritto Commerciale - UNCC  e delega il Presidente per l’adozione, con la tempistica occorrente, tutti gli atti e/o i regolamenti che riterrà a tal fino necessari o opportuni;

riserva

 

ulteriori iniziative di ferma protesta rispetto all’inerzia ed alla incapacità della politica di attuare, come invece reiteratamente e sotto più aspetti promesso, un serio percorso riformatore del sistema giustizia, che assicuri, anche tramite la riforma dell’ordinamento forense, effettiva parità delle parti nel processo e giustizia della decisione;

dispone

 

trasmettersi la presente delibera ai Presidenti delle Camere Civili, ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine territoriali, ai Presidenti delle Unioni distrettuali degli ordini forensi, al Presidente ed ai componenti del C.N.F., ai Presidenti delle associazioni forensi, al Ministro della Giustizia, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Senatori della Repubblica, ai responsabili giustizia dei partiti.

Roma, 11 giugno 2010

La Giunta Esecutiva  U.N.C.C.